È ben riconosciuto che i muscoli che sono allungati mentre attivati (cioè, azione muscolare eccentrica) sono più forti e richiedono meno energia (per unità di forza) rispetto ai muscoli che si accorciano (cioè, contrazione concentrica) o che rimangono a una lunghezza costante (cioè, contrazione isometrica)., Sebbene la teoria del cross-bridge della contrazione muscolare fornisca una buona spiegazione per l’aumento della forza nell’allungamento muscolare attivo, non spiega l’aumento residuo della forza dopo l’allungamento attivo (aumento della forza residua), o tranne che con ulteriori ipotesi, il ridotto fabbisogno metabolico del muscolo durante e dopo l’allungamento attivo., Oltre alla teoria del cross-bridge, sono emerse altre 2 spiegazioni primarie per le proprietà meccaniche dei muscoli attivamente allungati: (1) la cosiddetta teoria della nonuniformità della lunghezza del sarcomero e (2) l’impegno di una teoria degli elementi strutturali passivi. In questo articolo, queste teorie sono discusse, ed è dimostrato che l’ultimo di questi—l’impegno di un elemento strutturale passivo nell’azione muscolare eccentrica—offre una spiegazione semplice e completa per molte osservazioni finora inspiegabili nell’allungamento attivo del muscolo., Sebbene non sia affatto completamente provata, la teoria ha un grande appeal per la sua semplicità e bellezza, e anche se nel tempo si dimostra sbagliata, forma comunque un utile quadro per il test di ipotesi diretta.

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