Douglas MacArthur (1880-1964)

Generale dell’Esercito degli Stati Uniti

Rampollo di una famiglia con profondi legami con le Forze armate statunitensi, Douglas MacArthur divenne uno dei pochi generali a guadagnare cinque stelle. Dopo essersi diplomato al vertice della sua classe a West Point, MacArthur si distinse in Messico e sul fronte occidentale nella prima guerra mondiale.Nel 1925, era il più giovane generale dell’esercito; nel 1930, era il capo di stato maggiore dell’Esercito. Nel 1932, sfidò il presidente Herbert Hoover e usò la forza per spodestare l’accampamento dell’esercito Bonus da Washington, DC., MacArthur trascorse il resto del 1930 aiutando a modernizzare l’esercito filippino. Nel 1941, con la crescente aggressività giapponese nel Pacifico, MacArthur fu richiamato in servizio attivo per servire come comandante delle forze dell’esercito americano in Estremo Oriente. L’invasione giapponese delle Filippine nel dicembre 1941 costrinse MacArthur a ritirarsi a Bataan, e poi in Australia, dove prese il comando dello sforzo alleato nel Pacifico. MacArthur giurò che sarebbe tornato di nuovo nelle Filippine. Ci sono voluti 16 mesi di combattimenti brutali e costosi impegni navali per rendere questa promessa una realtà., Il 20 ottobre 1944 MacArthur sbarcò a Leyte. Entro la prima settimana di marzo 1945, le truppe americane controllavano Manilla. MacArthur accettò la resa del Giappone in una cerimonia a bordo della USS Missouri il 2 settembre 1945, in seguito al bombardamento di Hiroshima e Nagasaki. Dopo la guerra, MacArthur supervisionò l’occupazione alleata del Giappone. Quando la guerra di Corea scoppiò nel 1950, MacArthur tornò ancora una volta sul campo di battaglia, diventando comandante in capo del Comando delle Nazioni Unite. Ma quando ha sfidato l’autorità del presidente Harry S. Truman, il presidente lo ha licenziato., MacArthur è tornato negli Stati Uniti ed è stato acclamato un eroe da molti. In un discorso davanti a una riunione congiunta del Congresso, ha notoriamente dichiarato: “I vecchi soldati non muoiono mai-svaniscono.”

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