In secondo luogo, l’economia è essenzialmente una scienza morale e non una scienza naturale. Vale a dire, impiega introspezione e giudizi di valore.”(4 luglio)

Più avanti nella loro corrispondenza, Keynes ha continuato:

” Voglio anche sottolineare con forza il punto sull’economia come scienza morale. Ho detto prima che si tratta di introspezione e di valori., Avrei potuto aggiungere che si tratta di motivazioni, aspettative, incertezze psicologiche. Bisogna stare costantemente in guardia dal trattare il materiale come costante e omogeneo allo stesso modo in cui il materiale delle altre scienze, nonostante la sua complessità, è costante e omogeneo.,”(10 luglio 1938)

La lettura di questa definizione di economia di Keynes non solo spinge a riflettere sulle trasformazioni che questa disciplina ha attraversato negli ultimi 50 anni della svolta neoliberista, ma in particolare ciò riflette quanto si sia allontanata dall’essenza ontologica e dalla saggezza metodologica della scienza sociale.

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